Onorevoli Colleghi! - Il territorio della provincia di Foggia, conosciuto nell'antichità con il nome di Daunia, rappresenta uno dei bacini archeologici più ricchi e al contempo poco conosciuti e ancor meno valorizzati della Puglia e dell'Italia meridionale peninsulare.
      Una risorsa culturale il cui valore è difficile da stimare, perché con altrettanta difficoltà procede l'opera, meritoria, delle agenzie pubbliche, innanzitutto l'università degli studi di Foggia e la soprintendenza per i beni archeologici della Puglia, impegnate nella scoperta, classificazione, messa in sicurezza e salvaguardia di siti molto spesso localizzati a diversi chilometri di distanza dalle aree urbane. Tranne rare eccezioni, dunque, il connotato identificativo della gran parte del patrimonio storico-archeologico è l'incuria: l'abbandono all'azione degli agenti atmosferici, al saccheggio da parte dei «tombaroli», all'occultamento o alla distruzione da parte di chi teme le conseguenze di vincoli stringenti e improduttivi.
      A motivare tutto ciò, nella stragrande maggioranza dei casi, non è tanto la scarsa volontà delle amministrazioni comunali e delle altre istituzioni territoriali, quanto l'esiguità delle risorse disponibili per interventi di tutela in comuni segnati da problemi sociali come la disoccupazione a livelli superiori alla media regionale e nazionale o l'emergenza abitativa e nei quali i tagli ai trasferimenti dello Stato hanno provocato il generale indebolimento della indispensabile rete di solidarietà sociale. Insomma, dove non è possibile investire

 

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denaro per evitare il crollo di un ipogeo, perché bisogna prima pensare a costruire nuovi lotti del cimitero.
      Il degrado o, peggio, la scomparsa di pezzi del patrimonio archeologico della Daunia, oltre a determinare l'impoverimento culturale della comunità foggiana, e non solo di questa, provoca un vero e proprio danno economico, perché impedisce la valorizzazione del patrimonio stesso a fini turistici.
      La provincia di Foggia è meta di flussi turistici tra i più apprezzabili della Puglia e dell'intera Italia, grazie alla presenza di mete balneari (il Gargano) religiose (San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo e Foggia) e ambientali (il Parco nazionale del Gargano) attorno a cui si è creata una rete di strutture e di servizi di assoluto rilievo, tanto sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
      La forte polarizzazione dei flussi, però, impedisce all'intero territorio provinciale di godere appieno dei benefìci indotti dall'economia turistica. Al contrario, la diversificazione dell'offerta turistica, a partire da quella di tipo storico-culturale, potrebbe ampliare le occasioni di sviluppo e di benessere collegate alla filiera del tempo libero e in particolare potrebbe andare a vantaggio dei piccoli comuni delle aree collinari e di montagna, gli stessi che sono a rischio di spopolamento proprio per la mancanza di occasioni di lavoro e di sviluppo.
      Per ottenere risultati apprezzabili, tanto sotto il profilo della tutela che della valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, è però essenziale costruire un sistema culturale ed economico capace di progettare reti di connessione culturali, promozionali e commerciali, di coordinare le azioni e gli interventi, di gestire in un ambito sovracomunale specializzato le peculiarità di questo inestimabile patrimonio.
      Nasce da queste considerazioni la proposta di legge per l'istituzione del Parco archeologico e culturale della Daunia che sottopongo alla Vostra attenzione.
 

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